Queerblog.it ha pubblicato una breve intervista con il sottoscritto. Che ha risposto alle domande, come meglio ha potuto. Fra i commenti, ne isolo due. Non mi interessano i giudizi, positivi o negativi: la critica cinematografica è sempre soggettiva, figuriamoci la critica di un film ‘hard’ (a me piace bianco, a te piace nero…). Mi interessa invece smascherare il pre-giudizio e la cultura che lo produce. f012 scrive: “ma è solo un film porno”. Hellster-stern rincara: “che messaggi vuoi trasmettere con un porno?”
Inutile ricordare la battaglia di alcuni media e di alcuni generi x conquistarsi un posto al sole. Del cinema ai suoi esordi, ad esempio. Poi della televisione. E all’interno della ‘settima arte’, la battaglia dei generi (seriali) vs. il cinema d’autore.
Inutile scomodare la distinzione fra arti basse e alte (basse rispetto a cosa? Alte rispetto a cosa?)
In questa sede non mi interessa la difesa d’ufficio del mio lavoro e del genere audiovisivo che bazzico (piaccia o non piaccia, ha i suoi codici). Mi interessa l’idea della sessualità che il pre-giudizio sottende: perchè mai un film che mette in scena il sesso deve avere meno dignità (espressiva) di un horror o di un video musicale o di una campagna pubblicitaria? Che cosa ci dice del modo in cui viviamo il sesso? Possiamo lamentarci delle censure della Chiesa e delle istituzioni se noi stessi siamo a disagio?